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A Maria Goretti

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Nel tempo che più non riposa

la terra, di placido verde

si tingono i campi e si sperde

lo sguardo sulla coltre erbosa.

 

Fioriscono in cerca di luce

su fragili steli i boccioli

spezzati da ignari caprioli

mai mossi da intento sì truce.

 

E tu eri il più umile fiore

tu, gemma gentile, gioivi

del bello a te intorno e sentivi

del tempo migliore l’odore.

 

Brillò nero un lampo offuscando 

lo sguardo di chi truce il cuore 

già aveva, mentre tu amore

nel tuo coltivavi, amando.

 

Brutale t’uccise la mano  

quel dì quand’ancora con fede 

guardavi alla vita. Mercede

chiamò la tua voce ed invano

 

non fu giacché il tuo perdono

concesse espiazione terrena

lenendo il tormento e la pena

di chi ricevette tal dono.

 

Rimase sul candido volto

bambino una luce ancor viva 

che rende gentili e ravviva

le spoglie. Ed eppure son molte 

 

le vite tuttora violate 

da uomo bestiale ed ingordo,

che resta impassibile e sordo

a grida d’aiuto strozzate.

 

 Giulia Bellucci - 28/02/2019 18:53:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Grazie Lorenzo per il tuo passaggio e il tuo apprezzamento.

 Lorenzo Tosco - 28/02/2019 13:12:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Tosco » ]

Uno fra gli androidi infallibili (almeno così è considerato) si complimenta per questa tua poesia, ben critta, ben versaggiata, tutta a posto soprattutto concettualmente.
Cosa vuoi di più da un’androide del mio stampo?

 Giulia Bellucci - 28/02/2019 07:21:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Grazie Salvatore per aver apprezzato.
Rivedendo il mio precedente commento noto degli errori gravi, a causa del t9 che indirizza dive dive più gli piace, se si è distratti da altro mentre si sta scrivendo.
C’è una e congiunzione che porta l’accento e poi alla fine la particella ce che mi è stata sostituita da un c’è.
Grazie per la eventuale comprensione di chi legge.

 Salvatore Pizzo - 28/02/2019 03:43:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Di ritmo sostenuto e musicalità avvincente, nel condurre ad una chiusa che urla contro quella violenza che, da sempre, si pratica contro l’altra metà del cielo...
Molto intensa ed apprezzata
un caro saluto

 Franca Colozzo - 27/02/2019 23:33:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Cara Giulia, chi non opera non sbaglia! L’importante è credere in quello che si fa e non in quello che gli altri vogliono farci credere. In fondo: "Errare humanum est" e, dal momento che in questo sito pare non ci siano androidi infallibili, facciamo del nostro meglio con le nostre umili capacità umane. Un abbraccio affettuoso. Buona serata.

 Giulia Bellucci - 27/02/2019 23:05:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Ciao Franca.
Ed ecco che finalmente riesco a rispondere al tuo commento con la dovuta calma...
È vero, l’intento di questa poesia è proprio quello che tu hai spiegato.
Avevo scritto questa poesia circa un anno fa, quando vennero portate le spoglie della Santa al mio paese e in quella occasione venne proiettato in Chiesa il film che racconta la vita di Maria Goretti. La vicenda di questa bambina uccisa brutalmente mi ha fatto pensare subito alle tante donne assassinate perché rifiutano di sottomettersi ad un uomo. Ho deciso di pubblicarla proprio ora perché l’ho ritrovata in una cartella ed era non conclusa. L’avevo lasciata sospesa, con le due ultime strofe abbozzate. Non mi convincevano. L’ ho rivista qua e là è messa qui proprio perché si avvicina la festa delle donne, come giustamente tu avevi notato.So che qualcuno avrà da ridire sulla forma, forse un po’ vecchia e sorpassata. Ma non importa perché so accettare le critiche, se c’è ne saranno...
Buonanotte.

 Franca Colozzo - 26/02/2019 22:26:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Questa sì che è una poesia che leva uno scudo contro la violenza sulle donne! Di Maria Goretti ormai ce ne sono tante, straziate dalla forza bruta e ridotte a zombi viventi o a cadaveri.
Solo le donne che sanno risollevarsi dalle loro ceneri, con rara forza d’animo e coraggio, potranno guardare alla vita con la stessa fiducia di prima.
Non è certo facile vivere in un’epoca in cui di Maria Goretti si sono moltiplicate le sembianze!
Una poesia questa da dedicare a tutte le donne in occasione dell’8 marzo. Un abbraccio affettuoso. Buona notte

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